mercoledì 3 ottobre 2012

Monte di Capo Noli - Anello di Noli

Escursioni da Noli




Un itinerario ricco di storia, con il quale si transita tra le rovine del Lazzareto, l'antica chiesina di S. Margherita e l'ex Eremo del Capitano d'Albertis. Inoltre lo spettacolare Antro dei Falsari a picco sul mare, la Torre delle Streghe ed i resti della Chiesina di S. Michele. 
Il tutto tra panorami eccezionali.



NOTE TECNICHE

Partenza e Arrivo: Noli, piazza Don Vivaldo
Dislivello: 300m circa al Monte di Capo Noli
Tempo di percorrenza totale: 4h/4h30
Difficoltà: E
Segnavia: Passeggiata Dantesca-Itinerario N.5
Cartografia: Studio Naturalistico EdM
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.





Accesso stradale
Da Spotorno si raggiunge Noli e si percorre la via principale sul lungomare.
Verso la fine dell'abitato, dopo l'Hotel Monique, si volta a destra e si cerca posteggio nei pressi di piazza Vivaldo.




Itinerario

Da piazza Vivaldo ci si porta di fronte al grande complesso dell'ex Convento e della Chiesa di S. Francesco.  Ci si inoltra quindi in via XXV Aprile, all'inizio della quale si trovano le segnalazioni di vari itinerari (per il percorso di salita occorre far riferimento ai segnavia della Passeggiata Dantesca).

Passati davanti ad alcune case, si continua in un vicolo che si innalza tra belle villette.
Dopo una rampa a scalini la strada diventa sterrata, con il fondo parzialmente lastricato dall'antico selciato e protetta  a monte da un alto muretto a secco, a sostegno di "fasce" coltivate ad ulivo.
Si ignora poco oltre  la deviazione a destra del "Sentiero Amico - n.5", per proseguire ed arrivare  ai resti dell'antico Lazzareto, risalente al 1250, dove un tempo venivano isolati i marinai colpiti da malattie infettive, per  evitare il diffondersi del contagio.
Appena sotto di questo, i resti dell'annessa chiesetta dedicata a S.Lazzaro.



La stradina prosegue tra alberelli ed arbusti tipici della macchia mediterranea, supera sulla destra la deviazione con segnavia "cerchio rosso barrato" (che sale più diretta a Capo Noli, evitando però tutti i siti di interesse storico), per confluire poi su più ampia stradella.
Quest'ultima, dopo qualche svolta, passa a fianco di un'asperità rocciosa la cui sommità costituisce un ottimo punto panoramico.
Proseguendo ancora, superata una zona ombreggiata dalle fronde degli alberi, si sbuca in zona più aperta e, successivamente, sul poggio a picco sul mare dove sorge la Chiesa di S.Giulia/Santa Margherita, che costituisce, tra l'altro, un'ottima balconata panoramica sul golfo e sulle alture di Noli.

L'origine del complesso ecclesiale è controversa.
Potrebbe trattarsi di due chiese addossate l'una all'altra; ad oriente S.Giulia, la più antica (citata in un documento dell' XI secolo), ad occidente quella di maggiori dimensioni, S.Margherita, più recente (del XIII o XIV secolo).
Altri invece interpretano i resti attuali come appartenenti ad un'unica chiesa a più navate, la parte più antica intitolata a S.Giulia e quella più recente intitolata a S.Margherita.
Il complesso ospitò un romitorio dei Cavalieri Gerosolimitani.
Le due chiese subirono gravi danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Tramite un sentierino sulla destra si può raggiungere in breve L'Eremo, soggiorno prevalentemente estivo del Capitano D'Albertis, purtroppo in stato di abbandono e preda dei vandali.

Enrico Alberto D'Albertis (Voltri 23/3/1846-Genova 3/3/32) fu grande navigatore, scrittore, etnologo e filantropo.
Verso la fine dell'800 acquistò i terreni del promontorio e sullo spazioso terrapieno sommitale fece costruire l'Eremo.
La casa era in perfetto stile coloniale, simile alla cabina di una nave.

Muovere in giro per il sito lascia stupiti ed incantati. Numerose le piante importate o raccolte durante i suoi viaggi , oltre agli aerei camminamenti a picco sul mare ed i terrazzi, dai quali si può sostare e contemplare lo splendido spettacolo della natura.


Si ritorna alla Chiesa di S.Giulia/S.Margherita e si riprende a salire lungo l'itinerario principale.
Si transita presso un'abitazione in stato di abbandono, per poi proseguire pressochè in piano sino ad una curva.
A sinistra (palina), si stacca il bivio per l'Antro dei Falsari, per il quale si consiglia una breve deviazione.
Si svolta pertanto a sinistra e con pochi minuti di discesa, a tratti leggermente più ripida, si arriva alla grande apertura nella roccia attraverso la quale si accede alla Caverna.
Tramite un passaggio sottostante, si raggiunge la panoramica ed aerea balconata, protetta da una ringhiera in legno.

Alcuni muretti a secco presenti nell'antro vengono fatti risalire all'epoca romana. Visibile anche una vasca intagliata nella roccia, forse utilizzata per la raccolta dell'acqua


Si risale e si ritorna al bivio della deviazione.
Da qui si prosegue oltre sulla stradella principale sulla quale, poco oltre, confluisce il sentiero con segnavia "cerchio barrato", lasciato in precedenza; quindi con successivo lungo percorso ed alcune svolte si raggiunge la zona di dorsale, presso l'ingresso dell'area ex militare la cui recenzione limita l'accesso alla sommità del Monte di Capo Noli (276m- 1h,30/2h).
In tale area si trova "il semaforo"; così viene chiamato l'antico faro di segnalazione per le navi in transito.

Si prosegue quindi a destra su quest'ultima per poco più di 100metri, sino ad incontrare una palina della "Passeggiata Dantesca".
Seguendo tale l'indicazione si devia a sinistra, si attraversa un ombroso boschetto al termine del quale si trova la Torre delle Streghe, risalente al XVI secolo eretta da Noli a tutela dei confini con Varigotti.



Si prosegue su ottimo sentiero per breve tratto, sino ad un ulteriore bivio (palina Passeggiata Dantesca).
Con breve percorso a sinistra si può raggiungere la sommità di un promontorio a picco sul mare eccezionalmente panoramico.

Itinerario di ritorno ad anello

Dal punto panoramico si ritorna al bivio segnalato dalla palina della Passeggiata Dantesca.
Si prosegue lungo quest'ultimo che dopo un tratto pressochè in piano si innalza poi con leggera salitella per raggiungere la dorsale.
Si ignora un sentierino proveniente da sinistra e si ritorna sulla vicina ampia sterrata che dall'altipiano delle Manie conduce alla zona del faro di Capo Noli.

Si lasciano ora le segnalazioni della Passeggiata Dantesca e si segue la sterrata a destra per circa 100m., sino  ad una evidente deviazione sulla sinistra (indicazione sentiero n.5).
Si devia su questa sino ad uno spiazzo. A destra ed a sinistra si dipartono sue sentierini in salita che conducono a sommità utilizzate per il decollo con parapendio.

Per il ritorno a Noli si prende invece il sentiero centrale (segnavia n.5) che in breve raggiunge un bivio (Paline segnaletiche), dove ci si raccorda  con il "Sentiero Amico", breve itinerario botanico ad anello. Se si segue quest'ultimo a destra ci si ricongiunge con il percorso di salita presso le rovine di S. Lazzaro.
Per l'itinerario proposto invece, si prosegue invece a sinistra per S. Michele.

Dopo tratto inizialmente pianeggiante, si prende poi a scendere in una bella pinetina che offre scorci panoramici sull'abitato e sul castello di Noli.
Successivamente il sentierino curva a sinistra effettuando un mezzacosta a ritroso, supera la testata di un valloncello ed un  successivo tratto ripido a scalini con corrimano di protezione.
Si passano altri bivi (paline indicative) e si percorrono alcuni tratti maleagevoli, alcuni dei quali tra affioramenti rocciosi, sino ad arrivare al poggio in cui sorgono i ruderi dell'antica Chiesina in stile romanico di S. Michele.

La Chiesina, collocata sulla sommità dell'omonimo Monte, fu eretta dai Monaci Benedettini di Lérins tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo.
Pare che vicino alla Chiesa sorgesse un ospizio per i viandanti.


Con ulteriore discesa nel bosco misto si arriva ad una recinzione cui fa seguito un nuovo tratto dal fondo molto rovinato e impervio, che richiede un po' di attenzione, sino a pervenire nell'abitato di Noli.
Si procede lungo un "incamminamento" tra due muretti e dopo una successiva scalinata si arriva in Via Mons. Poggio, da dove si fa ritorno a Piazza don Vivaldo.