domenica 21 febbraio 2010

Quiliano: da Roviasca al Teccio del Tersè ed al Colle del Termine

Escursioni da Quiliano




L'itinerario di salita si svolge su antica mulattiera che attraversa boschi di castagno e faggio, in una zona ricca di storia per il Teccio del Tersè e le grotte rifugio dei Partigiani.
Con  il ritorno ad anello i stransita presso il Forte Baraccone, eretto nel 1600 sull'omonimo Colle a presidio della zona.
Periodo consigliato: primavera e autunno.

NOTA: La salita dal Teccio del Tersè a Casa Suntin'a può risultare problematica a causa di numerosi alberi abbattuti sul sentiero

NOTE TECNICHE:

Partenza e arrivo: Roviasca, frazione di Quiliano (SV)
Dislivello: 500 m. circa
Tempo di percorrenza: in salita 2h,30  - (4,30/5h ore per l'anello completo)
Difficoltà: E
Segnavia: croce rossa-segni bianco rossi dell'AVML-triangolo rosso.
Cartografia: Studio Naturalistico EdM SV-2
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.


Accesso Stradale
Giunti a Quiliano si percorre la centrale Via Roma, si supera P.zza Gramsci e la successiva Chiesa Parrocchiale.
Si continua per circa 2 km sino al bivio dopo loc. Molini, da cui si prosegue per Roviasca.
Si cerca posteggio nei pressi della Chiesa





Itinerario
Poco dopo la Chiesa di Roviasca (220m) seguendo il segnavia "croce rossa" (palina indicativa) si sale per un caratteristico vicolo  che si ricollega, poco dopo, con la strada asfaltata.
Da qui si devia sulla stradina  con fondo in cemento (Via Villanova), con la quale si superano alcune case e si attraversano bei coltivi.

Dopo alcune brevi rampe la strada diventa sterrata e percorre con un lungo falsopiano un bel bosco misto, che dispensa ogni tanto, tra le fronde,  notevoli scorci panoramici.
Si incontra successivamente un bivio sulla sinistra, "palina" indicatrice del cippo a ricordo del Partigiano Bruno Ferro.

Si prosegue, dopo aver superato un piccolo rio ed una successiva breve rampa presso lo scavo del metanodotto, si giunge al Teccio del Tersè.



Il “Teccio” (antico essiccatoio delle castagne) restaurato ed adibito a ricovero di fortuna, rappresenta un momento significativo della storia della Resistenza. Qui infatti si formò un nucleo di combattenti per la libertà, che diedero in seguito vita al distaccamento Partigiano "Calcagno". Presso il Teccio si nota la palina indicativa della grotta "Comando" e della grotta "Rifugio", utilizzate dai Partigiani.
Lungo il tratto successivo del percorso, opportune deviazioni consentono di visitarle.

Continuando, dopo il Teccio si passa a fianco di un rudere (sulla destra), dopodichè si incontrano in successione tre passerelle di tronchi, che consentono di superare delle piccole frane.
Il sentiero, in certi punti  completamente ricoperto dalle foglie, passa poi alla base di una suggestiva parete rocciosa  e, poco dopo, vicino ad un grosso albero di castagno dal tronco cavo. 
                     
Circa 10 m. oltre questo, ad un colletto, si lascia la strada principale per prendere il sentierino che stacca sulla destra.
Quest'ultimo si snoda in leggera salita con alcuni tornanti.

Dopo il secondo di questi, si incontra una deviazione sulla sinistra seguendo la quale, in circa 5 minuti, si perviene alla "grotta rifugio" dei Partigiani.

L'itinerario principale prosegue invece a destra, fiancheggiando due vecchi essiccatoi per castagne, dopodichè con una salitella, raggiunge una vecchia abitazione,  Cà Suntin'a, in grave stato di abbandono.





Poco oltre l'abitazione, sulla destra, una palina con segnavia "3 bolli rossi", indica la deviazione per la grotta del comando partigiano, raggiungibile in poco più di 15 minuti.

Seguitando sulla strada  si passa al di sotto della colonia parrocchiale estiva, pervenendo infine alla bella spianata di Colle del Termine, importante e antico valico per il transito ed il commercio con la Val Bormida.


Comunemente la zona è anche chiamata "Le Tagliate", ad indicare l'intensa attività di taglio del bosco praticata un tempo. La vasta area delle Tagliate fu un antico latifondo (grande proprietà terriera); si pensi che il territorio entrò a far parte dei possedimenti del marchese De Mari nel 1722. Si sviluppa intorno all'antica dimora padronale con annessa la chiesetta di S.Anna, facilmente raggiungibile in circa 20 minuti dal colle del Termine, inoltrandosi sulla strada con sbarra che ne limita l'accesso. Adiacente alle rovine della casa padronale, vi sono anche quelle della chiesetta di S.Anna (del 1830 ), unitamente a quelle di una  comunità ove funzionava anche una piccola scuola elementare.

Ritorno ad anello
Dall'ampia sterrata di Colle del Termine si segue a destra in salita l'AVML, (segnali "bianco/ rossi").
Si percorre così un'ampia strada sterrata che, con lungo andamento a saliscendi, porta al Colle del Baraccone.
Poco prima di questo, sulla destra sorge il Forte baraccone.

Si tratta di una costruzione, purtroppo in rovina, edificata verso la metà del 1600, dalla Repubblica di Genova, per mantenervi un piccolo presidio a tutela della pace fra gli abitanti della zona di Altare e quelli della zona di Quiliano, in lotta tra loro per il possesso e lo sfruttamento dei boschi circostanti.




Dal Colle Baraccone si continua sull'ampia sterrata, che con discesa continua con tratti di fondo piuttosto rovinato, in circa 40' conduce  alla località Nocetta, presso una amena zona prativa recintata.
Sulla destra, all'inizio del recinto, nei pressi di una vasca per l'acqua, occorre lasciare la via principale per deviare su un'altra stradina  (segnavia "triangolo rosso") che transita  poco dopo nei pressi di una casa solitamente disabitata (Ca' du Megu).
Si contorna il pratone antistante l'abitazione, deviando poi a sinistra su un sentierino, che attraversa  un bel bosco, oltrepassa una piccola frana su di una passerella di tronchi d'albero e quindi tra coltivi e fiancheggiando alcune abitazioni, si ricongiunge con il sentiero di andata. Da  qui si fa ritorno alla Chiesa di Roviasca.

Approfondimento

Il Forte Baraccone
La fortificazone, in parte ancora ben conservata ed in parte diroccata, si trova alle pendici occidentali del monte omonimo, in territorio del Comune di Altare, sulla linea di confine  con il territorio di Quiliano.
La sua storia risale alle lotte che nei secoli 1500-1700, avvenivano tra gli abitanti della vallata del Quiliano con  quelli di Altare, per il possesso dei boschi della zona del Consevola. La contesa tra le due parti sfociava spesso in incendi, spedizioni punitive, incursioni di ogni tipo facendo registrare anche diversi morti e feriti.
Poichè Altare apparteneva, prima al Monferrato e poi ai Savoia, mentre Quiliano a Genova, si rischiò che queste liti locali sfociassero in una guerra di dimensioni ben più vaste. Per tale motivo, verso la metà del 1600, in seguto a nuove scorrerie, la Repubblica di Genova costruì la ridotta detta  Baraccone, in cui aveva dislocato un piccolo presidio affinchè garantisse il mantenimento della pace tra le due fazioni.