lunedì 10 novembre 2014

Pizzo d'Evigno dal Passo del Ginestro


Dal passo del Ginestro al Pizzo d'Evigno, uno dei punti panoramici più noti e rinomati della Liguria di Ponente, sul confine della Provincia di Imperia e quella di Savona




NOTE TECNICHE

Partenza e Arrivo: Passo del Ginestro (684m)
Dislivello: 350m circa
Tempo di percorrenza in salita: 1h,45/2h
Difficoltà: E
Segnavia: quadrato rosso pieno-segni giallo rossi delle Terre Alte
Cartografia: Blu Edizioni-n. 3 Provincia di Imperia 1:50.000 - I.G.C. n. 14
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.


Accesso stradale
All'uscita del casello di Albenga, dell'autostrada Savona-Ventimiglia, si volta a sinistra per Garessio. Presso la rotonda si volta sull'Aurelia bis per Villanova, poi per Garlenda, Casanova Lerrone e Passo del Ginestro.
All'uscita del casello di Imperia Est, dell'autostrada Savona-Ventimiglia, si prende a destra la strada per Pieve di Teco. Si supera Pontedassio e Chiusavecchia, per imboccare poi la deviazione per Cesio e quindi per Passo del Ginestro.






Itinerario

Dal passo del Ginestro (684m), valico alpino sullo spartiacque tra la Val Lerone e la Valle Impero, sul confine delle Province di Savona e Imperia, si segue la carrareccia sterrata (segnavia "quadrato rosso") che dirige verso sud-est.  Con percorso a mezzacosta sul versante della Valle Impero, con andamento a saliscendi tra arbusti e vegetazione di alto fusto, si arriva alle pendici del Monte Arosio ( 839m). 

Sulla sommità di questa altura, ora boscosa, nel XIII secolo era stato edificato dalla potente famiglia genovese dei Doria un castello fortificato, cui era demandata la vigilanza sull'intera vallata e sul vicino Passo di San Giacomo, importante punto di valico sulla displuviale Val Merula - Valle Impero ed interessato dal transito dei traffici commerciali dalla costa verso l'entroterra (antica Via del Sale).
Il maniero, del quale oggi rimangono pochissimi resti, a causa della sua posizione strategica subì nel 1776, epoca in cui era di proprietà del Regno Sabaudo, l'assalto delle truppe Napoleoniche che lo resero completamente smilitarizzato.
Con successivo percorso, che alterna leggere salitelle a tratti in piano, si raggiunge il Passo di San Giacomo (q.756m -circa 2 km dal Passo del Ginestro),  il cui stato attuale non rende certo l'idea della sua importanza. Al valico arriva anche l'itinerario delle Terre Alte proveniente a sinistra da Testico (segnavia giallo rosso e due X rossi).

Dal Passo si va a destra, lungo il sentiero (tacche rosse e segni "giallo-rossi del Sentiero delle Terre Alte) che risale un dosso tra pini e carpini, ed ignorando ogni
deviazione si raggiunge lo spartiacque, dal quale si gode di una bella vista sulla Valle Impero e Val Merula.
Si continua seguendo le salite di crinale lungo la quale si incontrano alcune tipiche "caselle", caratteristiche costruzioni circolari in pietra utilizzate un tempo come ricovero dai falciatori d'erba e dai pastori, per arrivare poi nei pressi della sommità del Pizzo Montin (952 m), dalla quale si può notare distintamente sullo sfondo la meta dell'escursione.
Tra zone un tempo adibite alla pastorizia ed ora al pascolo di cavalli, si raggiunge una successiva insellatura, per risalire infine il ripido dorso erboso che porta sulla cima del Pizzo d'Evigno (o Monte Torre - 988m), sormontata da una grande croce di ferro.
Dalla vetta, che domina gli abitati di Imperia e Diano Marina, si può godere di un esteso panorama su gran parte della costa ligure, da quella Imperiese a quella Genovese ed oltre, nonchè sulle Alpi Liguri, dal Monte Saccarello all'Antoroto e verso i più vicini Monte Armetta e Monte Galero.
In questa elevata posizione, si trovava il castello (o la torre) di Scortegabecco, come postazione avanzata del sistema difensivo del Monte Arosio. Anche di quest'ultimo insediamento fortificato non resta alcuna traccia.
Il ritorno avviene per la stessa via di salita.